Per i Gatti di Su Pallosu è un anniversario importante. E’ passato esattamente un anno.
IL PROCESSO IN TRIBUNALE
Il gattaro Andrea Atzori e la sua ex compagna Irina Albu, sono stati Assolti perché il fatto non sussiste, proprio un anno fa, il 13 novembre 2023, ore 11, dal Tribunale di Oristano, giudice monocratico Cristiana Argiolas, dai (presunti )reati di invasione di terreni e imbrattamento. A denunciarli era stato colui che aveva tentato di aggredirli ed era stato poi condannato (lui) per minacce e danneggiamento.
LA FINE DI UN INCUBO: UN CALVARIO LUNGO DIECI ANNI, I FATTI
Da più di dieci anni un nucleo familiare originario della stessa borgata marina, non manda giù che l’Oasi Felina di Su Pallosu, sia la prima attrazione turistica del territorio comunale e tra le prime della provincia. Per questo ha dichiarato apertamente guerra a gatti e gattari e le ha tentate tutte, davvero tutte per intimidire i gattari e cacciare i gatti. Un vero e proprio assedio.
IL TENTATIVO DI AGGRESSIONE VIOLENTA AI GATTARI, CONDANNATI I RESPONSABILI
Sino ad arrivare al blitz ai danni dei gattari dell’aprile 2018, con tentativo violento di aggressione fisica, minacce al danneggiamento (per i quali due componenti del nucleo familiare già citato hanno ricevuto una condanna penale vedi certificato in basso- su nostra querela- attraverso decreto per i reati di minacce e danneggiamento, archiviata la fattispecie di tentate lesioni).
Tre mesi dopo quel fallito blitz, è arrivata la querela del luglio 2018 contro i gattari, da parte di un componente sempre dello stesso citato nucleo familiare.
La vendetta degli aggressori diventa querela contro i gattari.
Il PROCESSO AI GATTARI
Numero udienze: 8
Date udienze : 11/5/22; 6/7/2022; 17/10/2022; ; 6/2/2023; 10/5/2023; 2/10/2023; 6/11/2023; 13/11/2023
Durata procedimento : 11/5/2022-6/11/2023
Causa Procedimento : querela di un componente del nucleo dichiaratamente “antigatti” del 7/7/2018
Reati contestati: art 633 e 639 cp Invasione di terreni e imbrattamento (nessuna fattispecie di reato di tipo igienico sanitario).
Testimoni auditi al processo: sei.
I PRECEDENTI
La querela è stata l’ultima tappa di una “insensata “guerra” contro di noi, cominciata ben prima.
Dai tentativi di boicottaggio delle visite, sino a suscitare falsi allarmi sanitari con Asl e Comune, i nemici dei gatti si sono inventati letteralmente di tutto. Non pochi visitatori ci hanno dichiarato che quando chiedevano l’indicazione per l’Oasi gli veniva detto, dai soliti noti : “non andateci, scappate, quei gatti sono un pericolo, azzannano le persone, rischiereste la vita, vi contageranno le malattie più terribili del mondo…..”.
Amenità che in questi anni hanno portato anche ai sopralluoghi di : Asl, Carabinieri, Forestale, vigili urbani, che hanno solo constatato l’elevato benessere animale garantito, la passione e l’amore per i gatti, le attività sempre volontaristiche, trasparenti e senza alcun aiuto pubblico dei gattari.
L’ALLEANZA DEGLI “ANTI-GATTO “CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SINO AL 2015
Con la passata amministrazione comunale i “nemici” dei gatti hanno cercato invano di far cacciare gli animali e trasferirli altrove, utilizzando anche il consiglio comunale con un’apposita delibera.
Atto che nel 2014 su nostro ricorso, è stato cancellato per “eccesso di potere, erronea valutazione dei fatti carenza di motivazione“, con apposito Decreto da Capo dello Stato e Consiglio di Stato.
IL COMMENTO ALLA SENTENZA DEL 2023 DI ANDREA ATZORI
La bellezza di questa sentenza di assoluzione odierna non concerne tanto il nostro destino personale, ma sta nel fatto che porta con sè un segnale forte di rispetto nei confronti di tutte le gattare e i gattari d’Italia.
Il nostro caso dimostra che fare i gattari con passione e impegno può essere un’attività di fatto considerata “pericolosa”. Dedico perciò questa vittoria a tutti i gatti e a tutti i gattari. Entrambi troppo spesso subiscono ovunque, immotivamente e ingiustamente, intimidazioni ed episodi poco piacevoli.
Non fatevi mai intimidire da chi vi tratta con superiorità e non considera ancora gli animali come esseri senzienti. La vostra e la nostra attività volontaristica, svolge una riconosciuta funzione sociale che, piaccia o non piaccia, è tutelata dalla nostra Costituzione ed ordinamento.
Non auguro a nessuno di subire un’aggressione con una pala in ferro a pochi centimetri dalla faccia da e il lancio verso la propria persona di blocchi da costruzione come ha fatto chi ci ha accusato .
Una dedica particolare per questa vittoria va a mia Mamma Marisa, di 82 anni, provata più di me da questa pluriennale insensata guerra, rivolta integralmente contro la nostra famiglia.
IL MERITO DEL PROCESSO
La querela che ha portato al processo in Tribunale ad Oristano per “invasione di terreno e imbrattamento” del nostro ingresso all’oasi e in casa, sottolineo unico possibile ingresso a casa dalla via pubblica, era fantasiosa quanto priva di alcun fondamento, frutto esclusivo di frustrazione, invidia e gelosia.
Su quella stradina, per la quale veniva maldestramente asserito avessimo impedito l’accesso a terzi (accusa di invasione/occupazione), sono al contrario in realtà liberamente transitate complessivamente in 14 anni, oltre 55 mila persone per visitare l’Oasi. Non solo, la stessa pur insistendo su un terreno comunale, è una stradina chiusa/cieca, che non è oggetto di alcuna servitù di pubblico passaggio (strada vicinale agraria, servitù prediale coattiva, in uso funzionale alla sola casa Atzori) poiché sulla stessa non si trovano ingressi di nessun altra abitazione o attività che non siano appunto esclusivamente riferite alla famiglia Atzori.
Aver ricevuto ben quattro premi di Eccellenza Turistica dagli stessi visitatori con Tripdavisor, attraverso le loro recensioni, servizi delle tv di mezzo mondo (Giappone, Russia, Argentina, Svizzera…) oltre che dell’Italia con RAI, Mediaset, La7 Tv2000, Bell’Italia ecc… ha smontato da sola la non credibile accusa di “imbrattamento e deturpamento”.
Il querelante poi, dal quale è scaturita l’accusa di invasione/occupazione, non era neppure il proprietario del terreno oggetto del procedimento (e nemmeno stretto confinante).
Il proprietario del terreno sul quale sorge la strada cieca, era in vero il Comune, che ha volontariamente rinunciato a costituirsi parte civile contro di noi, ben sapendo dell’infondatezza di tutte le accuse del querelante.
Abbiamo sempre avuto fiducia nella Magistratura.
Un grazie di cuore va ai nostri avvocati di fiducia Giuseppe e Giulia Andreozzi del foro di Cagliari, esperti nel campo del diritto ambientale-animale e a tutti gli amici dei gatti di Su Pallosu, che ci sono stati sempre vicini in tutti questi anni.
Un sentito ringraziamento anche ai testi che abbiamo chiamato a testimoniare al processo in nostra difesa, i veterinari Monica Pais e Paolo Briguglio.
IL PROCESSO AI GATTARI SUI MEDIA NAZIONALI E SARDI
Lancio Agenzia di Stampa nazionale AGI
I gattari sono stati oggetto di aggressioni fisiche e danneggiamenti vari, hanno subito processi in tribunale.
Gli aggressori sono stati condannati e i gattari sono stati assolti da tutte le infondate accuse di “invasione di terreni e imbrattamento”.
Il Capo dello Stato nel 2014 ha dovuto emettere un Decreto per annullare una delibera del consiglio comunale di San Vero assunto con eccesso di potere che cercò di cacciare i gatti di Su Pallosu.
Trovate on line gli echi di tutta la guerra contro i gatti di Su Pallosu.
2014: IL DPR SU PALLOSU CANCELLA CLAMORSAMENTE UNA DELIBERA DEL COMUNE
L’atto è oggettivamente storico: attraverso l’emanazione di un Decreto del Presidente della Repubblica, per la prima volta un’associazione locale con sede a Su Pallosu-la nostra- è riuscita a far bocciare, ovvero a rendere formalmente nulla, una delibera votata (a maggioranza) dall’intero Consiglio Comunale di San Vero Milis, in Sardegna.
Il Caso Su Pallosu fa giurisprudenza e scuola. Gattari e gatti hanno fatto annullare una delibera del Consiglio Comunale di San Vero Milis che aveva respinto la richiesta di riconoscimento della colonia felina secolare di Su Pallosu. Un Decreto di grande rilevanza nel campo dei Diritti Animali, per tutti i gatti e gattari d’Italia e per la stessa partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.