Per pura invidia e gelosia dell’Oasi, prima attrazione turistica del comune sul portale Tripadvisor, un nucleo familiare privato, in collaborazione con alcuni amministratori pubblici, ha tentato per oltre un decennio di ostacolare e intraprendere una vera e propria guerra contro i gatti di Su Pallosu.
IL PROCESSO IN TRIBUNALE
Il gattaro Andrea Atzori e la sua ex compagna Irina Albu, sono stati Assolti perché il fatto non sussiste, il 13 novembre 2023, ore 11, dal Tribunale di Oristano, giudice monocratico Cristiana Argiolas, dai reati di invasione di terreni e imbrattamento.
LA FINE DI UN INCUBO: UN CALVARIO LUNGO DIECI ANNI, I FATTI
Da più di dieci anni un nucleo familiare originario della stessa borgata marina, non manda giù che l’Oasi Felina di Su Pallosu, sia la prima attrazione turistica del territorio comunale e tra le prime della provincia. Per questo ha dichiarato apertamente guerra a gatti e gattari e le ha tentate tutte, davvero tutte per intimidire i gattari e cacciare i gatti. Un vero e proprio assedio.
IL TENTATIVO DI AGGRESSIONE VIOLENTA AI GATTARI, CONDANNATI I RESPONSABILI
Sino ad arrivare al blitz ai danni dei gattari dell’aprile 2018, con tentativo violento di aggressione fisica, minacce al danneggiamento (per i quali due componenti del nucleo familiare già citato hanno ricevuto una condanna penale vedi certificato in basso- su nostra querela- attraverso decreto per i reati di minacce e danneggiamento, archiviata la fattispecie di tentate lesioni).
Tre mesi dopo quel fallito blitz, è arrivata la querela del luglio 2018 contro i gattari, da parte di un componente sempre dello stesso citato nucleo familiare.
La vendetta degli aggressori diventa querela contro i gattari.
Il PROCESSO AI GATTARI
Numero udienze: 8
Date udienze : 11/5/22; 6/7/2022; 17/10/2022; ; 6/2/2023; 10/5/2023; 2/10/2023; 6/11/2023; 13/11/2023
Durata procedimento : 11/5/2022-6/11/2023
Causa Procedimento : querela di un componente del nucleo dichiaratamente “antigatti” del 7/7/2018
Reati contestati: art 633 e 639 cp Invasione di terreni e imbrattamento (nessuna fattispecie di reato di tipo igienico sanitario).
Testimoni auditi al processo: sei.
I PRECEDENTI
La querela è stata l’ultima tappa di una “insensata “guerra” contro di noi, cominciata ben prima.
Dai tentativi di boicottaggio delle visite, sino a suscitare falsi allarmi sanitari con Asl e Comune, i nemici dei gatti si sono inventati letteralmente di tutto. Non pochi visitatori ci hanno dichiarato che quando chiedevano l’indicazione per l’Oasi gli veniva detto, dai soliti noti : “non andateci, scappate, quei gatti sono un pericolo, azzannano le persone, rischiereste la vita, vi contageranno le malattie più terribili del mondo…..”.
Amenità che in questi anni hanno portato anche ai sopralluoghi di : Asl, Carabinieri, Forestale, vigili urbani, che hanno solo constatato l’elevato benessere animale garantito, la passione e l’amore per i gatti, le attività sempre volontaristiche, trasparenti e senza alcun aiuto pubblico dei gattari.
L’ALLEANZA DEGLI “ANTI-GATTO “CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SINO AL 2015
Con la passata amministrazione comunale i “nemici” dei gatti hanno cercato invano di far cacciare gli animali e trasferirli altrove, utilizzando anche il consiglio comunale con un’apposita delibera.
Atto che nel 2014 su nostro ricorso, è stato cancellato per “eccesso di potere, erronea valutazione dei fatti carenza di motivazione“, con apposito Decreto da Capo dello Stato e Consiglio di Stato.
IL COMMENTO ALLA SENTENZA DI ANDREA ATZORI
La bellezza di questa sentenza di assoluzione odierna non concerne tanto il nostro destino personale, ma sta nel fatto che porta con sè un segnale forte di rispetto nei confronti di tutte le gattare e i gattari d’Italia.
Il nostro caso dimostra che fare i gattari con passione e impegno può essere un’attività di fatto considerata “pericolosa”. Dedico perciò questa vittoria a tutti i gatti e a tutti i gattari. Entrambi troppo spesso subiscono ovunque, immotivamente e ingiustamente, intimidazioni ed episodi poco piacevoli.
Non fatevi mai intimidire da chi vi tratta con superiorità e non considera ancora gli animali come esseri senzienti. La vostra e la nostra attività volontaristica, svolge una riconosciuta funzione sociale che, piaccia o non piaccia, è tutelata dalla nostra Costituzione ed ordinamento.
Non auguro a nessuno di subire un’aggressione con una pala in ferro a pochi centimetri dalla faccia da e il lancio verso la propria persona di blocchi da costruzione come ha fatto chi ci ha accusato .
Una dedica particolare per questa vittoria va a mia Mamma Marisa, di 82 anni, provata più di me da questa pluriennale insensata guerra, rivolta integralmente contro la nostra famiglia.
IL MERITO DEL PROCESSO
La querela che ha portato al processo in Tribunale ad Oristano per “invasione di terreno e imbrattamento” del nostro ingresso all’oasi e in casa, sottolineo unico possibile ingresso a casa dalla via pubblica, era fantasiosa quanto priva di alcun fondamento, frutto esclusivo di frustrazione, invidia e gelosia.
Su quella stradina, per la quale veniva maldestramente asserito avessimo impedito l’accesso a terzi (accusa di invasione/occupazione), sono al contrario in realtà liberamente transitate complessivamente in 14 anni, oltre 55 mila persone per visitare l’Oasi. Non solo, la stessa pur insistendo su un terreno comunale, è una stradina chiusa/cieca, che non è oggetto di alcuna servitù di pubblico passaggio (strada vicinale agraria, servitù prediale coattiva, in uso funzionale alla sola casa Atzori) poiché sulla stessa non si trovano ingressi di nessun altra abitazione o attività che non siano appunto esclusivamente riferite alla famiglia Atzori.
Aver ricevuto ben quattro premi di Eccellenza Turistica dagli stessi visitatori con Tripdavisor, attraverso le loro recensioni, servizi delle tv di mezzo mondo (Giappone, Russia, Argentina, Svizzera…) oltre che dell’Italia con RAI, Mediaset, La7 Tv2000, Bell’Italia ecc… ha smontato da sola la non credibile accusa di “imbrattamento e deturpamento”.
Il querelante poi, dal quale è scaturita l’accusa di invasione/occupazione, non era neppure il proprietario del terreno oggetto del procedimento (e nemmeno stretto confinante).
Il proprietario del terreno sul quale sorge la strada cieca, era in vero il Comune, che ha volontariamente rinunciato a costituirsi parte civile contro di noi, ben sapendo dell’infondatezza di tutte le accuse del querelante.
Abbiamo sempre avuto fiducia nella Magistratura.
Un grazie di cuore va ai nostri avvocati di fiducia Giuseppe e Giulia Andreozzi del foro di Cagliari, esperti nel campo del diritto ambientale-animale e a tutti gli amici dei gatti di Su Pallosu, che ci sono stati sempre vicini in tutti questi anni.
Un sentito ringraziamento anche ai testi che abbiamo chiamato a testimoniare al processo in nostra difesa, i veterinari Monica Pais e Paolo Briguglio.
IL PROCESSO AI GATTARI SUI MEDIA NAZIONALI E SARDI
Lancio Agenzia di Stampa nazionale AGI
I gattari sono stati oggetto di aggressioni fisiche e danneggiamenti vari, hanno subito processi in tribunale.
Gli aggressori sono stati condannati e i gattari sono stati assolti da tutte le infondate accuse di “invasione di terreni e imbrattamento”.
Il Capo dello Stato nel 2014 ha dovuto emettere un Decreto per annullare una delibera del consiglio comunale di San Vero assunto con eccesso di potere che cercò di cacciare i gatti di Su Pallosu.
Trovate on line gli echi di tutta la guerra contro i gatti di Su Pallosu.
2014: IL DPR SU PALLOSU CANCELLA CLAMORSAMENTE UNA DELIBERA DEL COMUNE
L’atto è oggettivamente storico: attraverso l’emanazione di un Decreto del Presidente della Repubblica, per la prima volta un’associazione locale con sede a Su Pallosu-la nostra- è riuscita a far bocciare, ovvero a rendere formalmente nulla, una delibera votata (a maggioranza) dall’intero Consiglio Comunale di San Vero Milis, in Sardegna.
Il Caso Su Pallosu fa giurisprudenza e scuola. Gattari e gatti hanno fatto annullare una delibera del Consiglio Comunale di San Vero Milis che aveva respinto la richiesta di riconoscimento della colonia felina secolare di Su Pallosu. Un Decreto di grande rilevanza nel campo dei Diritti Animali, per tutti i gatti e gattari d’Italia e per la stessa partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
“Fondate – secondo il Consiglio di Stato, Ministro della Salute prima (protagonisti dell’istruttoria amministrativa) e Capo dello Stato poi – “le censure di eccesso di potere per erronea valutazione dei fatti ed illogicità della motivazione” nei confronti della deliberazione del Consiglio Comunale di San Vero Milis.
Pubblichiamo qui integralmente Decreto e sue motivazioni inserite nel parere del Consiglio di Stato.
La delibera è stata annullata per “eccesso di potere, erronea valutazione dei fatti, illogicità della motivazione, carenza sotto il profilo d’istruttoria e di motivazione”.
Data la rilevanza giuridica pubblichiamo qui sotto , anche in versione scaricabile .pdf, tutti gli atti.
Per scaricare i file originali integrali .pdf consultare il link https://www.gattisupallosu.org/gatti-e-diritto-il-decreto-su-pallosu/
IL NOSTRO RICORSO VINCENTE
Ed eccolo, il nostro vincente ricorso amministrativo che ha fatto annullare la Delibera del Consiglio Comunale, presentato il 14 agosto 2013 dall’avvocato Giuseppe Atzori del Foro di Oristano, pubblicato qui in maniera integrale.
Al Presidente della Repubblica, Roma
Tramite Comune di San Vero Milis
Ricorso straordinario
ed Istanza di misure cautelari
N.q. delego a rappresentarmi e difendermi nel presente ricorso straordinario al Capo dello Stato l’avv. Giuseppe Atzori conferendogli ogni potere di legge ed eleggendo domicilio presso il suo studio in Oristano, via Luigi Canepa, 54. Autorizzo ai sensi di legge il trattamento dei dati personali per l’espletamento dell’incarico conferito, avendone ricevuto preventiva informativa.
Il Sig. ATZORI dott. Andrea, , in proprio e quale legale rappresentante dell’Associazione Amici di Su Pallosu, con sede in San Vero Milis, (OR), Loc. Su Pallosu, rappresentato e difeso dall’avvocato Giuseppe Atzori, per mandato a margine al presente atto, ed elettivamente domiciliato presso il suo studio in Oristano,
VERSUS
Amministrazione Comune di San Vero Milis (OR), in persona del legale rappr. pro tempore il Sig. Sindaco;
E NEI CONFRONTI DI
Azienda Sanitaria Locale n. 5 ORISTANO, in persona del legale rappr. pro tempore il Direttore Generale
PER L’ANNULLAMENTO
PREVIA sospensiva
-Del Provvedimento N. 11 di Reg. del 21-03-2013, OGGETTO: Esame richiesta riconoscimento presunta colonia felina “Su Pallosu”,in pubblicazione all’Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi dal 02.04.2013, Reg. n. 275 non notificata, comunicata tramite racc. A/R pervenuta il 18.04.2013 priva della formula prescritta dall’art. 1, comma 3, d.P.R. n. 1199 del 1971 (All. 0), nonché di tutti gli atti presupposti e conseguenti, nella parte in cui si esclude l’esistenza e/o si nega il riconoscimento della Colonia felina di cui trattasi;
-di ogni altro atto, antecedente o successivo, ai precedenti collegato e connesso, ivi compresi, per quanto di ragione, la relazione e tutti i verbali relativi all’adozione della sopra citata deliberazione.
La predetta delibera, sintomatica del comportamento che si assume censurabile da parte dell’Amministrazione nel caso de quo, appare gravemente illegittima se non anche contra ius, e priva di ogni valenza anche residuale, meritevole di espunzione dall’ordinamento perchè viziata sotto ogni profilo di legittimità, pertanto necessitata di annullamento, con tutte le conseguenze di legge
PREMESSO CHE
Sul territorio della località marittima di Su Pallosu, Comune di San Vero Milis in Provincia di Oristano, insiste un borgo ed in esso un copioso gruppo di felini (Felis Catus) che ci vive liberamente. La località di Su Pallosu appare di pregio naturalistico e paesaggistico, sito archeologico, adiacente ad un Sito di Interesse Comunitario (v. mappa All 1.)
Il territorio è formato da un promontorio che si estende verso nord culminando in un litorale roccioso esposto al maestrale e in un isolotto e spuntoni affioranti, che ripara il versante orientale misto sabbioso che costituisce un porto naturale; là nel borgo denominato Su Pallosu è presente una comunità di pescatori ed altre persone che vi abitano tutto l’anno, e dove sono abituati a vivere al contatto con l’uomo i felini di cui trattasi ad illo tempore.
Nel comportamento di tali gatti v’è la peculiarità di frequentare la spiaggia ed il bagnasciuga. Tra le persone che frequentano la zona è sorta spontanea la difesa dei gatti in questione, dapprima in considerazione della strada provinciale che percorrendo in lungo il promontorio miete vittime feline – essendo una via transitata impunemente a velocità sostenute – e secondariamente ma non in ordine di importanza, alla cura dei felini e alle sterilizzazioni necessarie.. Ad hoc l’Amministrazione Provinciale interessata provvedeva con la delibera n. 26 del 23.06.2011 ( All.2)
L’ Associazione Amici di Su Pallosu si adopera per assicurare agli animali in questione le cure opportune ed affronta spese all’uopo, per il nutrimento e l’assistenza veterinaria, al momento prestata dalla clinica veterinaria I Due Mari che opera le sterilizzazioni; la Colonia risulta interamente censita e assistita con regolarità.
I gatti vivono liberamente e trovano accoglienza anche nella porzione di territorio costituita dal giardino della dimora dell’odierno ricorrente, ove continuando a vivere liberamente, sono adusi ad esser accuditi.
L’ importante presenza dei felini nel territorio ha raggiunto la notorietà, suscitando l’interesse: sia mediatico (articoli su principali quotidiani locali, spazi e siti su internet che hanno diffuso in tutto il mondo l’immagine dei felini in spiaggia), sia dell’Amministrazione Comunale.
Sussiste pienamente l’interesse ad agire dell’Associazione Amici di Su Pallosu, in quanto questa, senza il formale riconoscimento della Colonia Felina, deve farsi carico di oneri di spesa – di fatto esercitando un munus per attività che normalmente compete alle istituzioni sanitarie o ad altri enti preposti – quali segnatamente gli oneri di sterilizzazione dei gatti randagi presenti sul territorio.
In sostanza la delibera impugnata si interpone – con conseguenze a discapito degli animali prima e dell’Associazione poi – nel rapporto con la Azienda sanitaria deputata alle sterilizzazioni, portando nocumento per l’interesse pubblico ed il buon andamento delle cose amministrate.
IN FATTO
Appare doveroso ripercorrere le tappe che hanno portato alla deliberazione impugnata.
Con lettera del 27/07/2011 (All 3) il Sindaco richiedeva agli agenti di polizia municipale accertamenti congiunti. Ivi si asseriva di “questioni igienico-sanitario e di regolarità della gestione in località Su Pallosu (nota come colonia felina).”La richiesta è riservata-si legge nella nota-ha carattere di urgenza.”
In data 4 ottobre 2012 il Consiglio Comunale boccia una mozione della minoranza per il riconoscimento della Colonia. (All 4.) Il sindaco in questo sede non parlava più di problemi igienico sanitario e di sicurezza dei gatti, bensì di accertamenti sul luogo pubblico o privato della colonia ai fini del suo riconoscimento.
“Allora, è’ indispensabile per riconoscere la colonia felina accertare se sono gatti vaganti se cioè liberi, stanziati in luogo pubblico o privato. La cosa è sufficientemente importante, perché condicio sine qua non. Questa è la risposta che mi sento di dare, poi ce ne stiamo occupando. Vedremo come evolverà la questione.
Dovrà essere dimostrato che mangiano dormono, vivono costantemente li, cioè sono stanziati.
Ripeto, che non stanno in luoghi pseudo adattati all’apertura al pubblico.
Dobbiamo accertare se sono gatti vaganti liberi, stanziati in luogo pubblico o aperto al pubblico.
Questa è la direttiva regionale. Questo è un atto minimo per procedere oltre.”
–Flavia Adelia Murru, sindaco di San Vero Milis- Consiglio Comunale seduta del 4 ottobre 2012
Con ordine di sevizio il resp.Serv.Finanziario Giuliana Biagini comunicava all’Agente Cabitza ( Polizia Municipale –Vigili Urbani ) relazione sulla situazione della colonia felina di Su Pallosu.
Su questo punto è doveroso citare la relazione di risposta, agli atti di questo fasciolo, Prot.12599 del 16 novembre 2012 (All. 5); l’agente di polizia municipale Giulia Cabitza, a seguito di un sopralluogo corredato anche di una vasta documentazione fotografica accertava la presenza dei gatti anche in luoghi pubblici o aperti al pubblico come la strada e la spiaggia di Su Pallosu. Accertamento che seppure non dovuto sarebbero dovuto bastare al riconoscimento immediato della colonia felina, con tutte le conseguenze di legge
Il sindaco dunque nel 2013 procedeva ad interessare la locale stazione dei Carabinieri pur non avendo questa alcuna competenza in merito al riconoscimento della colonia felina. Si allega in proposito la nota della Stazione dei Carabinieri di San Vero Milis del 18 gennaio 2013. (All 6)
Contemporaneamente il sindaco ha pure sollecitato la verifica del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Che rispondeva anche in questo caso evidenziando la gestione sanitaria, di controllo da parte dell’odierno ricorrente in collaborazione con la Clinica Veterinaria Duemari di Oristano. Si allega la nota dell’ 11 gennaio 2013 (All 7).
Il sindaco ha altresì proceduto, seppur non richiesto ed esorbitando dagli accertamenti dovuti, come nei citati casi sopra, a sollecitare l’intervento della Regione Sardegna, Servizio Valutazione d’Impatto Ambientale.
Nella seduta consiglio comunale 4 ottobre 2012 (All 4 ut supra) infatti il Vicesindaco e Assessore allo Sport del comune di San Vero Milis, Giuseppe Caria, dichiarava che, come risulta dal verbale:
“Prima di istituire una colonia felina ci devono essere dei controlli. Bisogna verificare una serie di cose non è che si possa approvare una colonia felina così, su due piedi .Intanto bisogna verificare, come ha detto il sindaco, se i gatti son di proprietà. Perchè colonie feline ne dovremmo nella nostra marina fare almeno 7/8. Ci sono Su Crastu Biancu, Mandriola, Putzu idu, S’Anea Scoada, dappertutto…a Is Arenas.
Si tratta di altre colonie feline di fatto- non riconosciute- anch’esse presenti in aree in prossimità di SIC, Siti interesse comunitarie- non gestite scientificamente, senza alcuna controllo e sterilizzazioni sanitarie, a differenza di Su Pallosu, ma per le quali la stessa amministrazione non ha mai effettuato alcuna analoga richiesta o attenzione.
Orbene si evidenzia che il comune di San Vero Milis è sprovvisto di:
-Regolamento Tutela e Benessere Animali
-Ufficio Diritti Animali
-Sito internet d’informazioni su Colonie Feline e modulo segnalazione colonia scaricabile on line.
Ovvero è assente in materia di applicazione delle normative di prevenzione al randagismo.
Singolare appare il fatto che il Non riconoscimento della colonia felina di Su Pallosu sia avvenuto con delibera (a maggioranza) del consiglio comunale di San Vero Milis. Il consiglio comunale non è facultato a tale tipo di provvedimenti.
IN DIRITTO
La Delibera del Consiglio Comunale di San Vero Milis appare affetta da invalidità assoluta, atto gravemente viziato da illegittimità sotto molteplici profili, per i seguenti
MOTIVI
Incompetenza. L’Amministrazione ha adottato la delibera in sede di Consiglio Comunale – le cui competenze in numerus clausus sono espressamente stabilite dalla legge 2000 n. 267 – in violazione dell’art. 42 della legge citata, mentre nulla dice al proposito del riconoscimento di colonia felina la normativa di settore né Lo Statuto o Regolamento del Comune. Non vi sono competenze residuali del Consiglio Comunale. Sotto tale profilo la delibera de qua appare inesistente o tamquam non esset.
I servizi del Comune dovrebbero, osservata la legge, adeguare il proprio operato alle esigenze che si presentano nel governo del territorio e della comunità, ragion per cui il Sindaco e l’Assessore competente avrebbero dovuto sollecitare la Asl, così come anche la Polizia Municipale, ai fini delle sterilizzazioni e di altre misure opportune come il censimento. Del resto nulla importa che in consiglio comunale si disserti su esistenza di gatti liberi o meno sul territorio, se la legge prescrive ai servizi comunali il censimento obbligatorio del patrimonio felino ed il contenimento delle nascite di felini sul territorio con le sterilizzazioni, munus -nel caso di cui trattasi- assolto in parte dall’Associazione Amici di Su Pallosu.
Indi il Consiglio Comunale è incompetente a decidere in punto di riconoscimento dell’esistenza o meno di una determinata colonia felina, intesa come presenza di gatti liberi sul territorio, presupposto facilmente appurabile, per cui tutti i servizi comunali coinvolti, quindi Igiene ed Ambiente, Sanità e Polizia Municipale, ed in primis il sindaco, debbono necessariamente attivarsi.
Eccesso di potere. In subordine è denegatamente ammessa la ipotesi che il Consiglio Comunale possa nel ventaglio delle sue competenze e discrezionalità negare riconoscimento alla presenza di una colonia felina esistente, di fatto ostacolando o comunque non agevolando la ASL o chi in sua vece ad adempiere alla legge che tutela i felini, è riprovevole per un medio senso civico. Per tuziorismo Il vizio dell’atto, ove non si sia in presenza di un’inesistenza dell’atto stesso, si connota come un travisamento dei fatti nella parte in cui la delibera contiene informazioni certe relative alla presenza di gatti ma nega che vi sia uno stanziamento di felini da gestire secondo le norme in quel di Su Pallosu.
Si aggiunga che in tale negazione dei dati emersi della istruttoria da parte della delibera stessa, per quanto la presenza della colonia felina sia dato certo, notorio ed inconfutabile, realizza altresì quello che appare una erronea valutazione dei fatti, in primo luogo nella parte in cui si dà atto da parte sia dei Vigili Urbani che del Nucleo operativo dei Carabinieri della presenza dei felini e nessun provvedimento è stato concretamente adottato né sul versante della circolazione stradale, tantomeno per quanto concerne le sterilizzazioni che sono un pesante onere economico di cui si sta facendo carico l’Associazione Amici di Su Pallosu.
In subordine si evidenzia la contraddittorietà ed illogicità della motivazione laddove seppur in considerazione dei gatti, che comunque non vi sono ammessi esistenti o non sarebbero liberi, si delinea un impatto ambientale tra fauna selvatica protetta e gatti che comunque non vi sono e non sarebbero liberi;e quindi non vi sarebbe motivo di sterilizzarli per contenere le proporzioni di un tale possibile impatto da proliferazione, il che è astruso e appalesa la manifesta irragionevolezza della deliberazione gravata da impugnazione.
Violazione di legge. In via del tutto residuale si deduce il vizio di violazione di legge nelle parti della delibera che contraddicono i doveri dei servizi comunali nei confronti dei gatti liberi, stabiliti dalla legge nazionale n. 281 del 1991 sulla lotta al randagismo, segnatamente all’art. 2 comma 8, così anche ostacolando le determinazioni da parte dell’ASL competente, ed in particolare si deduce palese violazione dell’art. 4, comma 2, legge 14 agosto 1991, n 281 e violazione della legge regionale 18 maggio del 1994 n. 21, in tutti i suoi principi e segnatamente in violazione dell’art. 14, comma 2, di quest’ultima legge citata laddove è prescritta la sterilizzazione dei gatti viventi in libertà.
In ultima analisi si deduce che l’interesse al riconoscimento della Colonia di felini da parte dell’Amministrazione non è solo un interesse collettivo rappresentato e rappresentabile da parte dell’Associazione, bensì si sostanzia in un legittimo interesse pretensivo cui sottendono prestazioni dovute dalle istituzioni preposte, considerato a norma degli articoli citati, che i sevizi del Comune e l’Azienda Sanitaria devono ottemperare alla legge che prescrive loro rispettivamente il censimento ed le sterilizzazioni.
ISTANZA DI MISURE CAUTELARI
Per quanto tutto sopra esposto si Chiede che la S. V. Ecc.ma Voglia sospendere la delibera de qua ed eventualmente disporre ulteriori misure cautelari ritenute opportune,
Stante la normativa di settore che prescrive all’Amministrazione Comunale – per i servizi che le competono – ed alla ASL competente di provvedere rispettivamente al censimento ed alle sterilizzazioni, e stante il rischio sanitario potenziale derivante da una eccessiva proliferazione dei felini liberi, non essendo ammissibile la persistente negazione da parte dell’Amministrazione della presenza degli animali liberi da tutelare
P.Q.M
Si chiede che si Voglia, disattesa ogni avversa eccezione e istanza
1) In via cautelare disporre la sospensione della delibera;
2) Annullare gli atti impugnati in quanto illegittimi per i motivi indicati;
3) Provvedere sulle spese del presente procedimento con rifusione di ogni onere.
Oristano- Roma, 14 agosto 2013
Ossequi
Avv Giuseppe Atzori
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Dopo un anno e mezzo questo ricorso è stato accolto.Fondamentale l’Adunanza del Consiglio di Stato
LA STORIA
A memoria d’uomo i gatti son sempre stati presenti a Su Pallosu.
Gli anziani pescatori e frequentatori di Su Pallosu ancora vivi oggi, ricordano ancora i gatti presenti a Su Pallosu almeno sin da subito dopo la seconda guerra mondiale.Si presume siano stati portati dai pescatori della Tonnara durante il ventennio fascismo per controllare la popolazione dei topi e da qui son arrivati ai giorni nostri.Per tutto il secolo scorso i villeggianti e i pescatori delle baracche, casotti e capanne di falasco di Su Pallosu, hanno sempre conosciuto e vissuto insieme ai gatti.I ricordi diretti delle persone viventi, quella che chiamiamo la “memoria d’uomo” oggi per forza di cose arrivano sino alla fine degli anni 40.Questa è dunque una datazione precisa e sicura relativa all’esistenza di un primo nucleo di gatti nell’area di Su Pallosu.Gatti, pescatori, villeggianti e capanne hanno convissuto qui dunque praticamente per un secolo.
Su Pallosu è stata storicamente un villaggio cosmopolita per la presenza di persone provenienti da vari comuni della Sardegna e anche da fuori. Riola. Cuglieri, Baratili, Zeddiani, Oristano, ma anche Sorgono, Arbus, Alghero: queste alcune delle provenienze di chi ha vissuto e amato Su Pallosu. Pressoché assenti i sanveresi.Dal continente ancora vivo è il ricordo della presenza dei pescatori provenienti dall’isola di Ponza.E Su Pallosu è stata sempre storicamente abbandonata e bistrattata dagli amministratori comunali di San Vero Milis che di fatto non l’hanno mai considerata parte integrante della Marina comunale.Vuoi per il numero ridotto di residenti, vuoi per le priorità date alle altre località balneari: Putzu Idu, Mandriola, S’Anea Scoda e Sa Rocca Tunda, Su Pallosu è ancora oggi lasciata al proprio destino.Dopo l’abbattimento delle capanne deciso dal comune con grande fatica sono arrivati pochi e sporadici interventi pubblici: l’allacciamento dell’acqua (grazie alla caparbietà dei proprietari delle case, 5 (non del tutto sufficienti lampioni d’illuminazione della strada).E giusto per far capire la situazione, la cunetta della strada princiale via Ziu Triagus è pulita ancora oggi ogni anno direttamente dai locali abitanti.
Vincenzo Meli, oristanese, classe 1928, pescatore, vivente, racconta oggi, in sardo (sotto la traduzione in italiano), la storia dei gatti di Su Pallosu.
IS ARREGORDUS DE PISSENTI MELI
“Appu incummentzau a piscai e a cassai a Su Pallosu su 1947…S’ atru fiat tziu Beppi Pisanu ca fadiat sa propria cosa de tziu Mauru e tottus is duus acudiant is pisittus ca biviant in cantidadi a Su Pallosu, di si donanta unu pagheddu ‘e pixi ca certu non mancada mai.Deu puru, poita bemmu cuncodrau una barraca fatta de linna e ndi tenemu un’atera de falasku e ci bivemu in bona parti de s’istdiadi , con tottu sa familia, e a is pisittus, non happu mai fatti mancai cos’è pappai. ….Fianta meras (is pisittus) e non strobanta a nisciunus”.
Dal libro “Su Pallosu e i suoi gatti” EPDO editore, pag.64.
I RICORDI DI VINCENZO MELI (estratto)
“Ho cominciato a pescare e cacciare a Su Pallosu nel 1947, dopo la seconda guerra mondiale…L’altro era Zio Pisano, che faceva la stessa cosa di Zio Mauro e tutti e due accudivano i gatti che vivevano in grande quantità a Su Pallosu, gli davano da mangiare un pò di pesce, che certo non mancava mai.Anch’io perchè avevo messo su una baracca fatta in legno e ne possedevo anche una in falasco, ci vivevo in buona parte dell’estate, con tutta la famiglia e ai gatti non ho mai fatto mancare il mangiare.Erano molti e non disturbavano nessuno.”
Il libro può essere richiesto anche on line:
http://www.epdo.it/epdo-vetrinasupallosueisuoigattiandreaatzori.asp
La testimonianza di Vincenzo Meli è stata raccolta anche in video ed è su youtube. Ecco il video.
Ed ecco anche un piccolo ritratto di quello che doveva essere la Su Pallosu di allora, da pag.35 del Testo ” UOMINI E PESCI”, edito da EPDO.
Interessante anche l’elenco dei nomi dei frequentatori di Su Pallosu, alcuni dei quali già citati da questo blog: Gianni Atzori, Carlo Granese, Giovanni Ledda (noto Gianni), Nicola Atzori, Gigi Vacca, Franco Lisini, Italo Porcedda, Nini Blumenthal, Lucio Dore, Lello Chiesura, Obler Luperi e Geppetto Iriu.
Tanti sono stati a Su Pallosu coloro che hanno amato i gatti nello scorso secolo.
Tra i primi gattari (ovviamente in maniera del tutto differente da quanto possiamo considerare i gattari al giorno d’oggi) del più piccolo borgo marino d’Italia: Vincenzo Meli, Tziu Mauru, Tziu Beppi Pisanu, Geppetto, Tomasa, Giovannino La Murena, Gianni Atzori e Salvatore Solinas.
L’Oasi Felina di Su Pallosu in Sardegna è formata complessivamente oggi al Censimento 2022, da 32 gatti, 22 liberi e 10 nei rifugi e/o con status differente .
Tutti i gatti -microchippati- sono di proprietà dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.
L’Oasi Felina di Su Pallosu è il terreno di proprietà privata acquistato dal maestro Gianni Atzori nel 1961, ove realizzò il suo laboratorio artistico per la lavorazione del corallo, che rimase attivo sino al 2002, anno della scomparsa dell’insegnante elementare oristanese.
La colonia-come presenza storica- ha circa un secolo di vita, è gestita oggi 24 ore su 24 dall’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu e non ha mai avuto alcun contributo da enti o istituzioni pubbliche: per tutte le spese mediche e alimentari si regge esclusivamente sul volontariato e sui privati.
Tutte i gatti, femmine e maschi sono sterilizzati-castrati, senza alcun onere per lo stato.
I gatti di Su Pallosu sono tutti schedati, uno per uno, fotografati, riconoscibili uno per uno e seguiti sanitariamente dalla Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, grazie all’opera dei gattari.
Complessivamente tra femmine e maschi dal 2011 ad oggi son stati sterilizzati (senza mai un euro di contributo pubblico) oltre 120 gatti.
L’Associazione non prende gatti per nessun motivo e denuncia chi li abbandona, ai sensi dell’art.727 codice penale.
Il numero è in decrescita e sotto controllo.La gestione della colonia attraverso le sterilizzazioni e il controllo sanitario, ha consentito negli ultimi 7 anni di ridurre in maniera consistente il numero dei gatti presenti sul sito.
Sono alimentati due volte al giorno-mattina secco, sera umido- per tutti i giorni dell’anno e sono sorvegliati-come tutta l’area- 24 ore su 24.
Nel gennaio 2015 l’Associazione aveva fatto sterilizzare -sempre a proprie spese- anche due gatte femmine non della colonia, di proprietà dell’unico pescatore di Su Pallosu, Barore Carta, abitante in prossimità della zona umida di Sa Marigosa, tra Su Pallosu e Sa Rocca Tunda.I felini- grazie all’azione concreta e continuata dell’Associazione Amici di Su Pallosu (non supportata da enti pubblici) non costituiscono alcuna minaccia nei confronti della fauna presente.
Senza l’azione costante e quotidiana posta in essere da Associazione Amici di Su Pallosu, in concorso con la Clinica Veterinaria Duemari di Orisano, i gatti, se non controllati, seguiti, alimentati e sterilizzati, avrebbero teoricamente potuto costituire un potenziale pericolo per la vicina area SIC.
I gatti di Su Pallosu, grazie anche alla loro storia secolare, sono oggi conosciuti in tutto mondo sia per il loro elevato benessere animale, sia per costituire una delle principali attrattive turistiche della Sardegna.
L’Oasi effettua le visite guidate gratuite di 30 minuti su richiesta: a numero chiuso e solo su appuntamento, per tutto l’anno.
I Gatti di Su Pallosu costituiscono da anni una attrazione turistica dell’intera Sardegna e sono presenti su Tripapdvisor, portale internazionale di Viaggi, che nel 2016 ha assegnato loro il Certificato di Eccellenza, per le “eccellenti” recensioni costanti e numerose dei suoi visitatori, oltre tremila all’anno.