Update-Aggiornamento dell’11 aprile 2016-ore 19-
4 i gatti ritrovati morti per il sospetto avvelenamento, i vigili urbani del comune di San Vero Milis nel pomeriggio di lunedì 11 aprile hanno affisso diversi cartelli intorno all’area della Colonia Felina dello Slargo per avvisare i cittadini del pericolo per cani e gatti.
Tre gatti trovati morti ieri e due mancano all’appello; questo il tragico bilancio a Sa Rocca Tunda, colonia felina dello slargo, dopo l’azione criminale di un ignoto avvelenatore.
Una delle gatte uccise era una splendida siamese, -la vedete nelle nostre foto scattate da Irina Albu-appena sterilizzata (con fondi propri e senza aiuto pubblico) dalle amiche gattare Josephine Scano e Daniela Pintor, le altre due erano un tigrato e una grigia a pelo folto.Una delle tre gatte era mamma e i tre cuccioli orfani sono ora nelle mani della gattara di Solarussa Franca Tronci.Indagano i Carabinieri contro ignoti e seguono già una pista concreta; chiunque sia in grado di fornire supporto alle indagini per l’identificazione di chi (o coloro) che hanno commesso il reato può farlo rivolgendosi alle forze dell’ordine.
Ricordiamo che il reato di maltrattamento di animali, in diritto penale, è previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: “1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.
Ai gatti avvelenati di Sa Rocca verrà fatta l’autopsia sui tre corpi per accertare la causa esatta dei decessi.
Anche noi gattari di Su Pallosu, diamo una mano quando possiamo sia per l’alimentazione, sia per gli stalli post sterilizzazione anche alle colonie feline di tutta la Marina e conosciamo i gatti della colonia colpita dall’azione criminale.Anche per questo interveniamo con questa nostra riflessione.
LA RIFLESSIONE
Così, giusto per ricordare, l’amministrazione comunale uscente di San Vero Milis aveva formalmente negato il riconoscimento di colonia felina non solo alla nostra di Su Pallosu, ma anche a tre colonie feline di Sa Rocca Tunda, tra le quali proprio anche quella dove oggi sono state avvelenate tre gatte.Noi non potremo più diventare colonia felina riconosciuta in quanto per difendere la permanenza dei gatti di Su Pallosu dal tentativo di cattura della passata giunta, li abbiamo dovuti microchippare, facendoli diventare nostri.Tentativo di cattura sorretto e appoggiato anche da pseudovolontari che avevano pubblicamente definito i gatti di Su Pallosu animali di serie B e non meritevoli di tutela.
LA RICHIESTA
Riteniamo doveroso e opportuno che l’attuale amministrazione comunale riconosca al più presto formalmente, ai sensi della l.n 281 del 1991, tutte le colonie feline della marina, nessuna esclusa: Sa Rocca Tunda, Mandriola, Putzu Idu, S’Anea Scoada.Sono una decina di colonie feline per circa 500 gatti.Solo così potrà essere avviato un programma organico di sterilizzazione con l’Asl di Oristano.E’ ora che i diritti animali vengono rispettati anche in Sardegna, anche in questa provincia e anche in questo comune.Le istituzioni debbono dare l’esempio e far rispettare le leggi vigenti, isolando i criminali.
Associazione Culturale Amici di Su Pallosu
Le colonie feline hanno il diritto di essere protette !!!!!!! E chi fa loro del male deve essere severamente punito! !!!!!
Auspicando il sopraggiungere della civiltà, si sollecitano le istituzioni.
Poveri mici!:È ora di dire basta!:Aiutiamo queste creature , vanno protette devono fare rifugi come fanno in molte città e certi paesi!Salviamole dalla cattiveria umana!
possibile che le istituzioni invece di difendere i piu’ deboli,gatti,ma anche cani,non fa niente? Bisogna iniziare da piccoli,ad inculcare l’amore verso gli animali,se uno ama gli animali, ama anche l’uomo! Una vera indecenza che ci so uomini cosi’ crudeli da far del male e basta,possano morire con atroci sofferenze!
Non si pretende che gli amministratori locali amino i gatti (ohibò) , ma che rispettino per primi la legge (281/91) e che la facciano rispettare, questo sì!!! Non mi pare che sia chiedere troppo, mi pare che sia il minimo!!! Una legge nazionale è valida tanto in Sardegna quanto in Lombardia, tanto in Sicilia quanto in Emilia. ….. o forse no???
Italia degli Abusi e Soprusi
chi assassina un amico a quattro zampe oltre alla stupidità è consapevole di essere
un codardo un fallito
Stefano Andreuccioli
italiadegliabusiesoprusi@gmail.com